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Recente evoluzione delle MGF in Occidente e nei paesi d'origine
17 Mar 2005 Scritto da Pia Grassivaro Gallo e Barbara FustoMUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI (MGF): Procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali esterni o altri danni agli organi genitali per motivi culturali o non terapeutici(WHO, 2001).
Evoluzione delle MGF
L’Africa ha preso coscienza della nocività della pratica e sta cercando una via per superarla.
Nell’ultimo ventennio molte sono le iniziative messe in atto per eliminare la pratica.
OBIETTIVO:.LE DIVERSE STRATEGIE DI ERADICAZIONE DELLE MGF
progetti di eradicazione attraverso un “rito alternativo”, in Africa e nei Paesi Sviluppati;
progetti di eradicazione diretta;
medicalizzazione della pratica;
interventi legislativi
RITO ALTERNATIVO.Finalità:
Eliminare/attenuare l’aspetto cruento della pratica tradizionale.
Togliere/diminuire i rischi alla salute.
Esaltare l’aspetto culturale e rituale.
Eradicazione della pratica.
Elementi di successo per il rito alternativo
Deve essere creato ad hoc.
Agisce attraverso il compromesso e la gradualità.
Utilizza dei metodi non coercitivi.
È sostenuto da leader religiosi e politici.
Coinvolgere tutte le componenti attive della società locale (maestri, infermieri, ostetriche tradizionali).
Deve essere sostenuto da programmi che educano, sensibilizzano la popolazione dei danni legati alla pratica tradizionale.
Permane nel tempo, diventando parte integrante della cultura della comunità.
Esemplificativo il caso:. sunna gudnìn (1996) a Merka- Somalia
Attua una scarificazione del clitoride evitando l’infibulazione.
IL RITUALE
un team religioso e un team sanitario attuano le tre fasi principali del rito:
persuasione
cerimonia
verifica/ controllo
Esemplificativo il caso:.“sunna lievissima” Careggi- Firenze
Nasce come tentativo di mediazione all’interno di una cultura in cui il rito è di fondamentale importanza.
Il rito alternativo è per quelle famiglie con bambine a rischio di MGF: offrire un’alternativa evita alle bambine un rischio maggiore.
9 marzo 2004 si esprime negativamente la Commissione Regionale di Bioetica.
Modello Teorico: Se “un insieme critico” di individui in un gruppo interfecondo si impegnano pubblicamente di fronte la comunità con una “Dichiarazione Pubblica” ad abbandonare tali pratiche, si otterrebbe la fine delle MGF per loro, e motiverebbe il resto della popolazione a seguirli (Mackie, 1996; 2000). Esemplificativo il caso: .Eradicazione dell’Infibulazione all’interno di una “famiglia allargata” (600 componenti) a Khartoum-Sudan 1993-1995:incontri periodici tra donne e uomini della famiglia sulle pratiche tradizionali dannose coinvolgendo tutte le fasce sociali. 1995: riunione plenaria con i membri della famiglia. Uno dei partecipanti, a nome di tutti, si impegna pubblicamente di rinunciare alla pratica infibulatoria per tutte le bambine. 3 La Medicalizzazione WHO (1982) si oppone ad ogni medicalizzazione della pratica. Shell-Duncan (2001) strategia di Riduzione del Danno: riduzione dei rischi dovuti alle complicanze mediche; maggiori delle condizioni igieniche; maggiori misure mediche preventive. Esempi in Africa Djibouti Una forma più “attenuata” di circoncisione, fatta in clinica con anestesia da un operatore tradizionale (UN,1991). In regioni urbane Nigeria-Mali Il “taglio” viene compiuto da ostetriche addestrate e non dai circoncisori tradizionali (Orubuloye, et al.,2000; Gosselin, 2000). Kenya nella comunità dei Rendille . Alcuni operatori sanitari fanno una puntura antitetanica e antibiotica( prima della circoncisione ) utilizzando lame nuove e sterili per l’intervento. Riduzione del 70% di complicanze immediate (Shell-Duncan et al.,2000). 4 Interventi legislativi Dichiarazioni, Convenzioni in campo internazionale e in Africa atti alla promozione e protezione della salute. In alcuni paesi africani e occidentali vengono introdotte leggi contro le MGF. In Italia nel 2003 è stato approvato dalla “Commissione Giustizia” del Senato un disegno di legge che introduce il reato specifico di MGF Conclusioni Un progetto anti-MGF di successo deve essere il risultato combinato delle diverse strategie individuate. È necessario adottare un approccio multi-prospettico che comprenda i vari aspetti del problema, specifico per i differenti contesti socio- culturali. |
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Autore: di Pia Grassivaro Gallo e Barbara Fusto Dipartimento di Psicologia Generale Università di Padova |
Alle Radici delle Modificazioni Etniche dei Genitali Femminili
17 Apr 2005 Scritto da GRASSIVARO GALLO P., TITA E., VIVIANI FABSTRACT Si auspica di sostituire Mutilazioni Genitali Femminili con l'espressione Modificazioni Etniche dei Genitali Femminili (MEGF), perchè ha minore connotazione semantica negativa e perchè meglio espressiva della dualità riduttivo/espansiva degli interventi. Tutte le MEGF hanno un chiaro rapporto con l'accoppiamento e quindi anche con la fecondità (manifestazione concreta della facoltà di procreare), che ne è il suo risultato. La fecondità è l'elemento fondamentale che unisce i primi abitatori dell'Africa agli ultimi loro discendenti (DE RACHEWILTZ,1963).Incrementare la fecondità è lo scopo delle MEGF (reale o presunto a livello popolare): esso viene raggiunto sia con la valorizzazione del rapporto sessuale (modificazioni espansive: es., il longininfismo); sia con la mortificazione dello stesso (modificazioni riduttive: es., l'infibulazione).
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Le MST, Malattie Sessualmente Trasmesse, mai messe sotto controllo stanno tornando in auge. Esse hanno accompagnato l'umanità fin dai primordi modificandone i costumi; basti pensare come l'arrivo della sifilide in Europa durante il secondo viaggio di Cristoforo Colombo e il suo svilupparsi a macchia d'olio abbia determinato una chiusura nei riguardi della sessualità fino alla scoperta della penicillina e alla sua introduzione nella terapia della sifilide e della gonorrea. La liberalizzazione dei costumi dalla fine degli anni '60, non seguita da una pari attenzione nei riguardi delle malattie sessualmente trasmesse (MST), ne ha generato un aumento esponenziale. Si calcola che siano più di 373 milioni le persone affette nel mondo da MST, di cui più di 40 milioni contagiati dall'HIV (AIDS); inoltre vi sono milioni di persone colpite da Epatite virale B e C.
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Il superamento della Infibulazione a Merka (Somalia): il programma di Mana Sultan Abdurahman Ali Isse (Merka 1953-2007)18 Mar 2009 Scritto da Pia Grassivaro GalloBiografia
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L'era del vaccino contro il carcinoma cervicale ha assunto la propria definizione nel terzo millennio, rappresentando un grande passo innovativo in oncologia ginecologica e in termini di prevenzione primaria: ci troviamo infatti di fronte, per la prima volta, ad una procedura che è in grado di diminuire , o, in prospettiva futura, annullare la piaga di questo cancro. Il vaccino, immesso in commercio in Italia il 28 marzo 2007, contiene i quattro tipi di HPV più incidenti in patologia genitale; è un vaccino quadrivalente ricombinante adsorbito, denominato Gardasil ® (1) ed identificato dall’ AIFA (Associazione Italiana del Farmaco) in data 28/02/2007, visto il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità del 11/01/2007.
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Le immigrate africane del veneto e le iniziative di prevenzione alle MGF23 Feb 2010 Scritto da Pia Grassivaro GalloIn Italia, per contrastare le MGF si è giunti nel 2006 alla formulazione della legge “Consolo”, n.7 (www.camera.it, 2006).
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La salute della donna come modello dell’interazione tra Ospedale e Territorio19 Nov 2008 Scritto da Giovan B. SerraIntervento del Presidente FIOG (federazione Italiana Ostetricia e Ginecologia) Ogni ginecologo, nel seguire i diversi momenti entro cui si dispiega l’essere donna, ha il privilegio ed il dovere di essere medico versatile, forse il più versatile: qualcuno dedito soprattutto all’ ambulatorio, altri prevalentemente in sala da parto, con le sue gioie ed i suoi drammi, o in sala operatoria o in oncologia, altri impegnati massivamente in campagne di prevenzione, o protagonisti delle più fantasiose ingegnerie sanitarie come nell’ambito della riproduzione assistita. Questa sorta di poliformismo specialistico è naturalmente il riflesso delle diverse e molteplici esigenze della donna, la cui salute quindi, non a caso assurge a modello per verificare l’efficienza della organizzazione sanitaria, e più specificamente della interazione fra Ospedale e Territorio.
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La donna nell’era del vaccino: le raccomandazioni del ginecologo19 Nov 2008 Scritto da Alberto BiamontiCambiare in ambito di scelte di comportamenti medici è stato sempre un argomento delicato: certamente con la vaccinazione per l’HPV la lotta contro il cervicocarcinoma ha subito una scossa evidente, nell’integrazione e l’impiego razionale dello screening. Ormai il vaccino viene posto come concetto di prevenzione primaria, ove la opzione di prevenzione secondaria è riservata al Pap Test e all’HPV-DNA. L’obiettivo finale deve sempre essere finalizzato al miglior traguardo nella barriera difensiva della salute della donna.
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Il superamento dell’U’kwevha (Allungamento delle Piccole Labbra) tra le popolazioni Venda del Sud-Africa29 Giu 2010 Scritto da Grassivaro Gallo P. , Dionisio E.Per Longininfismo (Genital Stretching) si intende la modificazione espansiva delle piccole labbra (ninfe), ottenuta mediante manipolazione rituale; essa viene classificata, anche se impropriamente, dal WHO (2008) tra le Mutilazioni Genitali Femminili, nella tipologia 4.
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Human Papilloma Virus (HPV), cancro del collo dell'utero e vaccino: risultati a due anni dall'esordio30 Giu 2009 Scritto da Guido Donatil 19 giugno 2009 si è tenuto a Roma, presso l'Ospedale Cristo Re, l'incontro dal titolo “L'HPV e il vaccino: 2 anni dall'esordio”. La vaccinazione delle bambine di 12 anni contro lo Human Papilloma Virus (HPV), microrganismo alla base dello sviluppo del cancro del collo dell'utero, è iniziata due anni fa e finalmente si hanno i primi dati molto confortevoli.
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