Umanizzare le macchine da gioco porta a incrementare le giocate fino al 50% e a perdere maggiori somme di denaro. La ricerca, condotta da un team del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è stata pubblicata sul Journal of Experimental Psychology: Applied.

Milano, 21 settembre 2015 - Percepire una slot machine come un essere umano pensante porta le persone a giocare più a lungo e conseguentemente a maggiori perdite economiche: è il risultato di uno studio condotto da un team di ricerca formato da Paolo Riva, Simona Sacchi e Marco Brambilla del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e pubblicato sull’ultimo numero del Journal of Experimental Psychology: Applied.

Eseguire la scala musicale utilizzando una tastiera può aiutare la riabilitazione motoria nelle persone colpite da ictus. È il risultato di uno studio dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Istituto Auxologico italiano IRCCS pubblicato sulla rivista Journal of Neuropsychology.

 

Milano, 7 luglio 2015 – La musica può servire per aiutare le persone colpite da ictus a riacquistare le capacità motorie. Lo dimostra uno studio dell’Università di Milano-Bicocca, condotto in collaborazione con l’Istituto Auxologico Italiano-IRCCS, pubblicato su Journal of Neuropsychology (Improving left spatial neglect through music-scale playing DOI:10.1111/jnp.12078)

I musicisti professionisti sono in grado riconoscere automaticamente se un gesto musicale corrisponde perfettamente ad un suono, anche se sono distratti da altri compiti, grazie ai neuroni specchio audiovisuomotori, scoperti per la prima volta da uno studio dell’Università di Milano-Bicocca appena pubblicato su Scientific Reports.

 

Milano, 4 settembre 2014 – Il cervello di musicisti professionisti, che hanno studiato approfonditamente uno strumento musicale (si stima: dopo circa 10.000 ore di esercizio) e hanno interiorizzato in modo raffinato il collegamento tra gesto e suono, risponde in maniera automatica all’incongruenza tra un gesto musicale ed il suono che viene prodotto, se l’abbinamento non è perfetto.

Il premio, consegnato ieri sera ad Atene nel corso della Industrial Technologies 2014 Conference, è assegnato ai migliori progetti di ricerca dei programmi quadro dell’UE. Già a marzo il presidente della Commissione Europea Barroso, ha citato il progetto di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca tra le success story in occasione dell’ultimo Consiglio Europeo. Buono il “consuntivo” dell’Ateneo nel 7° Programma Quadro con 66 progetti vinti per oltre 21 milioni di finanziamento.

Milano, 11 aprile 2014 – Il progetto NAD (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease) dell’Università di Milano-Bicocca ha ricevuto ieri sera ad Atene il Best Project Award nella categoria progetti completati e si è  classificato secondo tra i migliori progetti del 7° Programma Quadro. Il premio, viene assegnato a tre finalisti per ciascuna delle due categorie (completati e in corso) ai migliori progetti tra quelli dei programmi quadro dell’Unione Europea nel campo delle tecnologie industriali. I criteri di selezione sono, per i progetti completati, i risultati ottenuti di ricerca e in campo commerciale e, per i progetti in corso, i risultati di ricerca. Il premio è stato consegnato al  professor Massimo Masserini,  ordinario di biochimica nel Dipartimento di Scienze della Salute e responsabile scientifico del progetto NAD, nel corso della Industrial Technologies 2014 Conference (Foto: Clara de la TORRE Director Research and Innovation Directorate, DG Research and Innovation, European Commission, consegna il premio a Massimo Masserini).

Che le donne siano per natura più ansiose non è solo un preconcetto culturale: la dimostrazione scientifica arriva dall’Isn-Cnr di Catanzaro, in collaborazione con l’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma. Alla base di questa predisposizione sembrerebbe esserci una variante del gene 5-Httlpr implicato nella regolazione della serotonina. La ricerca è stata pubblicata su Social Cognitive and Affective Neuroscience

L’ansia è una normale emozione, che tutti gli esseri umani provano, e ha la funzione fondamentale di segnalare situazioni pericolose o spiacevoli, mediante le modificazioni fisiologiche prodotte dall’adrenalina che entra in circolo nel sangue. Entro certi livelli, dunque, l’ansia è necessaria in quanto ci consente di affrontare situazioni temute e stressanti. Se però supera certi limiti, può diventare anche la base per lo sviluppo di disturbi quali attacchi di panico e fobie. Negli ultimi anni le moderne neuroscienze hanno dimostrato che esiste una certa predisposizione nell’essere ansiosi: in particolare, una variante del gene 5-Httlpr, che regola l’espressione della serotonina, causa al soggetto portatore un aumento della quantità di questo neurotrasmettitore, capace di modulare i comportamenti emotivi.

L’apprezzamento delle opere d’arte figurative aumenta dopo la stimolazione elettrica anodica a bassa intensità della corteccia dorso laterale prefrontale sinistra. Lo rivela uno studio dell’Università di Milano-Bicocca appena pubblicato sulla rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience.

 

Milano, 4 novembre 2013 – Il grado di apprezzamento di un’opera d’arte può aumentare a seguito di una stimolazione elettrica a bassa intensità della corteccia dorso laterale prefrontale sinistra, sede della valutazione estetica. È la conclusione alla quale sono arrivati i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca che hanno pubblicato uno studio sulla rivista Social Cognitive and Affective Neuroscience.

 

Lo studio (The world can look better: enhancing beauty experience with brain stimulation doi:10.1093/scan/nst165) coordinato da Zaira Cattaneo, ricercatore di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica nel dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca e presso il Brain Connectivity Center-IRCCS Mondino di Pavia e realizzato con il contributo di Carlotta Lega, dottoranda in Psicologia presso l’ateneo milanese, Albert Flexas, Enric Munar, Camilo J. Cela-Conde dell’Università delle Isole Baleari e Marcos Nadal dell’Università di Vienna, rientra nel campo della neuro estetica, branca delle neuroscienze che si occupa di studiare i correlati neurali alla base dell'apprezzamento estetico.

 

Tre ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca hanno scoperto che il cervello reagisce analogamente alla visione di uno stimolo tattile e allo stimolo tattile diretto. La Organization for Human Brain Mapping li premia come autori del migliore articolo scientifico del 2011 pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping.

Milano 7 Giugno 2012 -  Nadia Bolognini, Angelo Maravita  e Angela Rossetti, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca verranno premiati a Pechino il 10 Giugno in occasione del 18° raduno annuale della Organization for Human Brain Mapping. Il loro articolo "Seeing Touch In The Somatosensory Cortex: A TMS Study Of The Visual Perception Of Touch” è stato selezionato come migliore articolo scientifico del 2011 pubblicato su Human Brain Mapping, prestigiosa rivista nel campo delle Neuroscienze.

 

Le persone sofferenti di dolore cronico sono moltissime nel mondo, 15 milioni solo in Italia. Si tratta di una patologia assai seria cui si rimedia in massima parte con i farmaci, che però, purtroppo, non sono del tutto efficaci, senza contare gli effetti collaterali che producono, i costi piuttosto elevati e l’abuso che spesso ne fa il malato.

Chi ne è affetto lo sa bene: il dolore si protrae oltre il normale decorso di una malattia qualunque o molto al di là del tempo di guarigione previsto, fino a non scomparire più.

A provocare il dolore cronico possono esserci diverse cause: diabete, sclerosi multipla, interventi chirurgici, ernie discali, dolenze facciali (come la nevralgia del trigemino), lombosciatalgie, emicranie, con la complicanza che, a differenza di quello acuto, il cronico è un dolore che non ha un’utilità, ossia non è un segnale d’allarme ma solo il perdurare di una sofferenza fisica che compromette seriamente la qualità della vita.

Soffrire di dolore cronico, infatti, porta inevitabilmente ad una serie di cambiamenti fisici e psicologici importanti, come l’immobilità (a volte talmente prolungata da procurare il decubito), la dipendenza dai medicinali, l’inabilità al lavoro, l’isolamento sociale, l’ansia, la paura, la depressione, la fragilità psicologica, tutti fattori che possono solo peggiorare una patologia che è già grave di per sé, così che alla fine il malato si lascia andare rinunciando a condurre una vita normale ed autonoma. 

Il 15 dicembre, cinquant'anni or sono usciva a Vienna su una rivista seria ma non di altissimo prestigio una pubblicazione, frutto di una combinazione di pazienza certosina, profonda conoscenza dell'anatomia umana e di utilizzo di tecniche analitiche allora all'avanguradia, . Autori erano due giovani nel Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Vienna, uno dei quali aveva tenacemnte perseguito l'idea nata durante uno stage ad Oxford presso il prof Blaschko. Quel lavoro costitui' una delle pietre miliari piu' solide e rivoluzionarie della storie delle neuroscienze: Oleh Hornykiewicz ed il suo post doc Ehringer riportavano la pressochè totale assenza di dopamina nel caudato di 6 pazienti parkinsoniani.

Ascoltare la musica

21 Dic 2010 Scritto da

L’azione dell’ascolto non è una cosa banale, come invece si può pensare, soprattutto per quanto riguarda la musica, perché in verità ascoltare musica significa compiere un atto di civiltà. È proprio così, perché la musica porta un messaggio lontano (che pure è attuale), ed ascoltarla davvero significa entrare nella mente e nell’animo di un altro (nel caso, il compositore), e quindi accoglierlo, prestargli attenzione, volergli bene. E se poi quella musica ci muove delle emozioni, ci commuove, ci esalta, o anche solo ci piace, vuol dire che lui stesso ha comunicato con noi. Quindi ascoltare è comunicare.

 

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