
Ambiente (631)
Le Autorità di bacino che avrebbero dovuto pianificare la difesa del suolo sul nostro territorio proprio per ridurre il diffuso dissesto idrogeologico sono senza fondi e senza dirigenza.
Lo smaltimento dei rifiuti rappresenta una delle grandi problematiche di questo inizio millennio. Una situazione spesso sottovalutata dalla classe politica che mai interviene con interventi di programmazione e sempre troppo tardi adotta misure straordinarie spesso dettate da situazioni non più controllabili, così come è accaduto poco tempo fa in Campania. Che lo smaltimento dei rifiuti è uno dei problemi del secolo è così evidente che ormai anche i cartoni animati se ne occupano. In Wall-e, colossal prodotto dalla Disney-Pixar, si mostra una Terra deserta rigurgitante spazzatura, abbandonata ormai dagli umani rifugiati a bordo di navi stellari e lasciata in mano a robot pulitori sino al giorno che il Pianeta sarebbe tornato ad essere abitabile. Fortunatamente siamo ancora lontani da questa condizione di non ritorno, ma sicuramente preoccupa la politica di smaltimento dei rifiuti del nostro Paese. Prima di tutto bisogna chiarire che termovalorizzatori, gassificatori, pirolizzatori sono solo alcuni tra i nuovi termini oggi utilizzati per indicare una tecnologia,quella dell’incenerimento, che di nuovo ha ben poco. Il termine ”termovalorizzazione” non andrebbe nemmeno usato, poiché la Comunità Europea, ha diffidato l'Italia dall'utilizzare questo vocabolo, in quanto è fuorviante, visto che gli impianti valorizzano ben poco, ed il termine dà adito a fraintendimenti e confusioni.
In questo lavoro, diretto da CNR-ISMAR e finanziato dal progetto nazionale VECTOR, si individua un 'regime shift' nel Mar Mediterraneo a fine anni 80, e lo si collega ad altri regime shifts individuati negli altri bacini Europei nello stesso periodo.
[Nota: i regime shifts sono fenomeni molto perculiari che stanno recentemente attirando l'attenzione scientifica. Sono cambiamenti relativamente repentini (pochi anni) che coinvolgono l'intero sistema fisico e biologico di un bacino marino o oceanico].
Il lavoro si basa sulle analisi di un periodo di 35 anni (1970-2005). Sono state prese in considerazione una serie di variabili: per il sistema biologico dati di abbondanza di zooplancton, di biomassa alici, di presenza mucilagini (mare sporco) e maree rosse, nel Mare Adriatico (bacino orientale Mediterraneo) e Ligure (bacino occidentale - solo zooplancton); come indicatori del sistema fisico, dati di temperatura e pressione del mare a varie scale: locale (Golfo di Trieste), Regionale (Mediterraneo nord-ovest), bacino (Mediterraneo); come indicatori climatici a larga scala (emisfero del nord) e' stato usato l'indice NAO e l'indice della temperatura del nord-emisfero (NHT).
Processi di sviluppo sostenibile locale. Una storia ambientale di successo: l’area del monte Psiloritis (Creta) e il progetto europeo Geoparks riassunti in un diario di viaggio
20 Ott 2009 Scritto da Luisa SistiNel corso del Summit della Terra svoltosi a Rio de Janeiro nel 1992 (la Conferenza ONU su Sviluppo e Ambiente) furono fissati i principi dello sviluppo sostenibile per il XXI secolo. Il testo “Agenda 21”, approvato alla fine dei lavori, riporta all’art. 28: “Ogni autorità locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e con le imprese private ed adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale le informazione necessarie per formulare le migliori strategie”. Veniva così dettato il principio dei futuri processi di “sostenibilità locale” ovvero le “Agende 21 locali” da adottare per l’ambiente e per la gestione durevole del territorio e delle risorse; venivano altresì individuati i cosiddetti stakeholders, ovvero quei soggetti portatori di interessi indispensabili nel corretto processo evolutivo di sviluppo territoriale. Al 1994 risale la Carta di Aalborg per le città “sostenibili”, approvata da 80 amministrazioni locali europee e 253 rappresentanti di varie istituzioni presenti. Ad oggi, condotto dal “Coordinamento Agende 21 locali” italiane, è in corso un censimento delle amministrazioni locali che hanno adottato i principi (Aalborg commitments) che comprendono: trasparenza dei processi di Agenda 21 locale, utilizzo di indicatori di qualità e sostenibilità dell’ambiente urbano, strumenti normativi e pianificazione ambientale che accresca la consapevolezza dei cittadini.
Oggi al senato sventato attentato alla natura e alle leggi europee
25 Mag 2010 Scritto da lUfficio Stampa WWF ItaliaL’articolo 42 della Legge comunitaria, approvato oggi dal Senato, rappresenta un risultato positivo raggiunto grazie alla grande mobilitazione di associazioni ambientaliste e cittadini, e al senso di responsabilità di buona parte del Parlamento, che ha evitato la totale deregulation venatoria.
Il WWF ricorda che il testo approvato in prima lettura al Senato apriva la caccia tutto l’anno: un vero attentato alla natura, alla sicurezza delle persone e alle leggi europee. Il testo oggi divenuto legge costituisce almeno in parte un importante, anche se tardivo, passo avanti per la corretta applicazione della Direttiva Uccelli e delle altre leggi internazionali a tutela della biodiversità, introducendo importanti regole per la tutela e la conservazione degli animali selvatici: l’obbligo di migliore e maggiore protezione degli habitat naturali e il divieto assoluto di caccia durante i periodi di riproduzione e migrazione degli uccelli. Le nuove norme rispondono anche, in parte, alle pesanti censure della Commissione Europea avviate nei confronti dell’Italia con diverse procedure di infrazione.
Dire no al progetto del governo italiano di riavviare nel nostro paese un programma per produzione di energia nucleare, questo l‘obiettivo della serata organizzata da Greenpeace Italia presso il Teatro Vittoria di Roma, nel quartiere Testaccio, il 18 ottobre 2010.
La manifestazione, intitolata “Nuclear Emergency”, ha visto la partecipazione di numerosi volontari e di alcuni volti noti del teatro, della musica e dello sport. Giobbe Covatta, Teresa De Sio, Giovanni Soldini ed il rapper noto ai giovani come il “Piotta”, tra i testimonial della campagna di Greenpeace, finalizzata a sensibilizzare i partecipanti sul tema dell'energia nucleare ed informare sui rischi che un ritorno all'utilizzo delle centrali potrebbe comportare.
L’iniziativa è stata trasmessa in streaming sul web, al pubblico che ha gremito il teatro, si sono aggiunti, dunque, coloro che da ogni parte d'Italia hanno voluto seguire la manifestazione davanti al proprio computer. Ai presenti al loro ingresso è stato distribuito, con fine provocatorio, un opuscolo a cura dell'Agenzia americana per l'emergenza nucleare, contenente le istruzioni per la popolazione sul comportamento da tenere in caso di incidente nucleare.
Membrane: una tecnologia pulita per un futuro sostenibile
20 Gen 2010 Scritto da Maria A. Liberti, Johannes Carolus JansenCambiamenti climatici
Tra le tante sfide che l’umanità si trova oggi ad affrontare vi sono quelle relative ai temi della protezione e della salvaguardia dell’ambiente e della riduzione dell’inquinamento. Uno degli obiettivi più importanti che ci si pone è il rallentamento del riscaldamento globale causato dall’emissione nell’atmosfera di gas serra, il quale è stato oggetto di discussione nella recente Conferenza ONU sui cambiamenti climatici svoltasi a Copenhagen alla presenza dei più importanti leaders mondiali.
Alcuni dei problemi da risolvere con maggiore urgenza sono:
- Esaurimento dei combustibili fossili e la necessità di trovare fonti alternative di energia rinnovabile quali i biocombustibili;
- Emissioni gassose altamente inquinanti e dannose per l’ambiente (SO2, H2S, NOx);
- Carenza di acqua potabile in molte parti del mondo;
- Emissione di CO2 nell’atmosfera.
E’ comunemente e globalmente riconosciuto che la tecnologia a membrana è una delle più promettenti soluzioni per aiutare a risolvere molti di questi problemi. Le membrane agiscono come un filtro particolarmente efficace, che riesce a separare le specie inquinanti da liquidi o da miscele gassose. Esse vengono già ampiamente utilizzate per le loro grandi potenzialità applicative in moltissimi settori della tecnologia industriale, per esempio, nel campo della desalinizzazione dell’acqua di mare, nella produzione di aria arricchita di ossigeno e nella chiarificazione del vino.
Questo tipo particolare di inquinamento, specifico dei tempi moderni, viene definito un
“insieme di effetti negativi prodotti dai rumori nell’ambiente”.
Per rumore si intende ovviamente una qualunque vibrazione sonora che provochi nell’uomo degli effetti disturbanti o dannosi per il fisico o per la psiche, interferendo così sul suo benessere e sulle sue attività, come il lavoro, lo studio, il sonno e la vita di relazione in genere. Oltre a ciò – che certo non è poco - il rumore può provocare delle vere e proprie lesioni all’orecchio, ed essere quindi la causa di una parziale o totale perdita dell’udito.
Living Planet Report 2008: Lo stato di salute del nostro Pianeta
19 Nov 2008 Scritto da Fabrizio ZucchiniIl Living Planet Report 2008 presentato dal WWF pochi giorni fa, offre una chiara analisi dello stato di salute del nostro Pianeta e ne mette in evidenza tutte le criticità.
Il dott. Gianfranco Bologna è il Direttore scientifico del WWF Italia.
WWF: “Basta prestiti dalla natura. È ora di rientrare nei limiti del pianeta”
Quest’anno ci abbiamo messo meno di nove mesi per esaurire il budget di risorse naturali che il pianeta era in grado di offrire. Lo rivelano i dati del Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca ambientale statunitense, che ogni anno calcola il momento in cui l’umanità arriva ad utilizzare tutte le risorse che il pianeta è in grado di fornire. Nel 2010, l’overshoot day cadrà già il 21 agosto, giorno in cui l’umanità avrà richiesto tutti i servizi ecologici – dalla capacità di assorbire la CO2 alla produzione di materie prime come il cibo – che la natura poteva fornire quest’anno. Da quel giorno in poi, fino alla fine dell’anno, soddisferemo la nostra domanda ecologica attingendo alle riserve di risorse naturali e accumulando gas serra in atmosfera.
“Il mondo sta attraversando un periodo di grave crisi economica, ma il deficit ecologico che abbiamo accumulato è molto più grave di qualunque crisi economica che abbiamo attraversato e che potremo attraversare in futuro – dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Non possiamo più chiedere ‘prestiti’ alla natura per finanziare i nostri consumi. Gli sconvolgimenti climatici e naturali degli ultimi tempi lo confermano. L’uomo deve porre fine allo stile di vita consumistico che sta drammaticamente impoverendo il pianeta, con ricadute evidenti anche sul benessere umano. È ora che governi, imprese e consumatori colgano al più presto tutte le opportunità offerte dalla green economy e da uno stile di vita sostenibile, per impostare un futuro in cui le necessità umane rientrino nelle possibilità del pianeta di sostenerle.”