The Last Himba? The Challenge of an Evolving Culture
"The article's title, '“There Are No True Himbas Anymore: exploring the dynamics of the Himba culture and Land use in the face of change in Kunene Region, Namibia”', might seem like a definitive statement, but it's actually the starting point for a deep reflection on the challenges the Himba people of Namibia are facing."
Published in the journal Sustainability, vol. 16, no. 4, in February 2024, the research by Emilia N. Inman analyzes how one of Africa's most unique and resilient cultures is changing due to external and internal factors.
The Himba people have maintained a distinct identity for centuries, based on a pastoral economy and ancestral traditions. However, the article documents an unstoppable transformation, fueled by modernization, globalization, formal education, and the influence of religion. Environmental pressures, such as climate change, are also putting a strain on their traditional land-based lifestyle.
Gli Ultimi Himba? La Sfida di una Cultura in Evoluzione
"Il titolo dell'articolo, '“There Are No True Himbas Anymore: exploring the dynamics of the Himba culture and Land use in the face of change in Kunene Region, Namibia” (Non esistono più veri Himba), sembrerebbe un'affermazione definitiva, ma in realtà è l'inizio di una profonda riflessione sulle sfide che il popolo Himba della Namibia sta affrontando.".
Pubblicato sulla rivista Sustainability, vol. 16, n. 4, nel febbraio 2024, il risultato della ricerca condotta da Emilia N. Inman analizza come una delle culture più uniche e resilienti dell'Africa stia cambiando a causa di fattori esterni e interni.
Il popolo Himba ha mantenuto per secoli un'identità distinta, basata su un'economia pastorale e tradizioni ancestrali. Tuttavia, l'articolo documenta un'inarrestabile trasformazione, alimentata dalla modernizzazione, dalla globalizzazione, dall'educazione formale e dall'influenza della religione. A queste si aggiungono le pressioni ambientali, come i cambiamenti climatici, che mettono a dura prova il loro tradizionale stile di vita legato alla terra.
Un magnete “invisibile” per computer più green. Lo studio di Milano-Bicocca e Mit pubblicato su Nature
Computer, smartphone e data center del futuro potrebbero diventare più veloci ed efficienti, riducendo allo stesso tempo il consumo energetico. Un passo importante per raggiungere questo obiettivo arriva da una scoperta nel campo del magnetismo alla quale ha contribuito anche l’Università di Milano-Bicocca. Il gruppo del Dipartimento di Scienza dei Materiali, guidato dalla professoressa Silvia Picozzi, ha infatti identificato un nuovo materiale, lo ioduro di nichel (NiI₂), che appartiene a una classe di materiali recentemente scoperta: quella degli altermagneti. Lo studio, svolto in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, è stato pubblicato su Nature, tra le più autorevoli riviste scientifiche internazionali .
Salvaguardia dei coralli: una biopasta conduttiva è la nuova frontiera per il restauro. E nasce un cerotto tutto naturale per curarli
Una biopasta green, completamente biodegradabile, in grado di ancorare i coralli e allo stesso tempo accelerarne la crescita grazie alla tecnologia della mineralizzazione elettrochimica. È la nuova soluzione sviluppata da un gruppo di ricerca congiunto dell’Università di Milano-Bicocca, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e dell’Acquario di Genova, e descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Advanced Materials. Minacciate dai cambiamenti climatici e sempre più vulnerabili, le barriere coralline sono ecosistemi cruciali per la biodiversità marina e la sopravvivenza di molte comunità costiere. Oltre a rappresentare una risorsa fondamentale per pesca e turismo, i reef svolgono un ruolo chiave negli equilibri ecologici globali. Proprio per affrontare la loro progressiva degradazione, la ricerca sta puntando su soluzioni innovative che uniscano ecocompatibilità, efficacia e rapidità d’intervento.
Malattie respiratorie e rischio infettivo: un nuovo studio evidenzia l’impatto del metapneumovirus umano sugli anziani italiani
I ricercatori della Sapienza sono tra gli autori di uno studio condotto su tutto il territorio nazionale. Pubblicata sulla rivista “The Journal of Infectious Diseases”, la ricerca offre un utile supporto per lo sviluppo di una futura campagna vaccinale
Il metapneumovirus umano (hMPV) è un agente respiratorio che rappresenta una delle cause frequenti di malattie delle vie aeree con un grado di severità molto ampio e che colpisce tutte le fasce d’età, ma soprattutto i bambini piccoli e gli anziani.
Un ampio studio multicentrico condotto da Sapienza Università di Roma, dall’Università di Milano e quella di Pavia ha raccolto e analizzato i dati ottenuti tra il 2022 e il 2024 da diciassette centri distribuiti su tutto il territorio nazionale e afferenti al gruppo di lavoro sulle infezioni respiratorie (GLIViRe) della società scientifica AMCLI, evidenziando la diffusione del virus e il suo impatto nei soggetti più anziani. La ricerca, finanziata dai fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito delle iniziative sulle infezioni emergenti, è stata pubblicata sula prestigiosa rivista “The Journal of Infectious Diseases” in un numero interamente dedicato all’hMPV.
Un Nuovo Modello Per Comprendere Le Origini Dell'Universo
Superare il paradigma teorico inflazionario che è troppo “addomesticabile”: pubblicato su «Physical Review Research Letters» il lavoro del team internazionale di ricerca di cui fa parte l'Università di Padova.
Un team di scienziati, tra cui Daniele Bertacca e Sabino Matarrese del Dipartimento di Fisica e Astronomia G. Galilei dell’Università di Padova, in collaborazione con i colleghi Raúl Jiménez dell’Università di Barcellona e Angelo Ricciardone dell’Università di Pisa, ha pubblicato su «Physical Review Research Letters» un articolo dal titolo “Inflation without an inflaton”. In questo articolo si propone una nuova teoria sull’origine del nostro Universo. La nuova visione teorica introduce un cambiamento radicale sulla comprensione dei primissimi istanti di vita dell’Universo, senza fare affidamento su alcuni elementi speculativi tradizionalmente ipotizzati nella teoria standard dell’Inflazione.
Svelata l'Origine Medievale dei Terrazzamenti Agricoli dell'Appennino Settentrionale: Un Esempio di Resilienza Antica Che Può Ispirare l'Agricoltura Sostenibile di Oggi
Uno studio internazionale, a cui ha partecipato l'Università degli Studi di Milano, ha ricostruito, attraverso tecniche geoarcheologiche avanzate, l'origine medievale dei terrazzamenti agricoli nell'Appennino tosco-emiliano. La ricerca, focalizzata principalmente sul territorio di Vetto d'Enza (Reggio Emilia), evidenzia come queste strutture siano il frutto di strategie di adattamento ambientale adottate dalle comunità locali fin dal IX secolo. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, potrebbero suggerire nuove strategie per rafforzare la resilienza delle aree montane oggi a rischio per la crisi climatica.
Fin dal IX secolo le popolazioni dell'Appennino settentrionale hanno modellato il loro territorio per fronteggiare sfide ambientali, economiche e demografiche.
A rivelarlo è un nuovo studio condotto nell'ambito del progetto HiLSS – Historic Landscape and Soil Sustainability, finanziato dal programma europeo “HORIZON 2020 - Marie Skłodowska-Curie Actions”. La ricerca è stata guidata da Filippo Brandolini, Marie Curie Fellow presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Statale di Milano e Massachusetts Institute of Technology (MIT, USA), in collaborazione con l'University of St Andrews (UK) e la Newcastle University (UK).
La luce che comunica: verso una nuova generazione di reti ottiche wireless
Trasmissione di un video ad alta risoluzione con ricevitori ottici basati su concentratori fluorescenti
Recenti studi, frutto della collaborazione tra il Cnr, Scuola Superiore Sant’Anna, Laboratorio LENS, e le Università di Firenze e Pisa, hanno dimostrato un innovativo sistema di comunicazione wireless basato sulla luce visibile, che sfrutta LED e concentratori solari fluorescenti (LSC). I risultati, pubblicati sulle riviste Scientific Reports e Advanced Optical Materials, sono stati realizzati nell’ambito dei progetti PNRR RESTART e I-PHOQS, due iniziative che pongono l’Italia in posizione di avanguardia per la ricerca di frontiera in settori altamente strategici.
Due importanti riviste scientifiche internazionali - Scientific Reports e Advanced Optical Materials – hanno dato risalto a recenti studi condotti da team di ricerca italiani che hanno dimostrato un sistema innovativo di comunicazione basato sulla luce visibile (VLC) a LED e le antenne ottiche fluorescenti in applicazioni realistiche, mostrandone l’ottimo potenziale.
Quanti anni ha quella stella? Per scoprirlo c’è l’asterosismologia
Il metodo asterosismico, basato sullo studio dei “terremoti stellari”, è stato messo a confronto per la prima volta con le tradizionali misure basate sulle leggi della gravità, confermando la sua affidabilità e accuratezza nel rilevare la massa, e quindi l’età, delle stelle.
Si può scoprire l’età di una stella osservando come “risuona”. Lo ha dimostrato un gruppo internazionale di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna che si è concentrato su una gigante rossa – una stella che si trova in una fase avanzata della sua evoluzione e caratterizzata da un raggio circa 10 volte quello solare – all’interno di un sistema binario.
Grazie all’osservazione delle eclissi e delle variazioni di velocità dovute al moto orbitale, i ricercatori hanno determinato la massa della gigante rossa usando la legge di gravitazione universale di Newton.
Allo stesso tempo però, i ricercatori hanno anche calcolato la sua massa, e quindi la sua età, utilizzando l’asterosismologia: un metodo che permette di rivelare le proprietà delle stelle a partire dall’analisi delle loro risonanze naturali.
Towards a future of well-being: proposals for a paradigm of peace and sustainability - Part 4
Abstract: In the preceding parts of this essay, we analyzed the profound contradiction between capitalism's logic of infinite growth and our planet's biophysical limits, highlighting how war can act as a mechanism to "reset" and reactivate the system. We then explored the increasing pressures on ecological systems and resources, demonstrating the unsustainability of the current path. In this fourth and final part, we will focus on solutions. We will explore concrete, alternative economic and social models based on the principles of resilience, equity, and sustainability, aiming to center human and planetary well-being to build a future of lasting peace and prosperity.
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